Il paesaggio

Fare scuola da casa

Chiudere, disinfettare e... immaginare

di Luciana Nussio

panorama treno 1280

Voglia di ritornare a sentirsi e vedersi per potersi ancora toccare almeno con le parole, gli sguardi, i colori e la musica, per tornare a coccolare l’anima.


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Paesaggi

Sguardo da un finestrino di treno:
Sto viaggiando.
Vedo un paesaggio,
un paese,
un insieme di case,
case e strade,
alberi.

Viaggio
e scorre il paesaggio.
La natura lo avvolge,
lo tiene e lo contiene,
a volte.

A volte vivo, il paesaggio…
e pieno di persone
che insieme comunicano
e a volte…
e a volte no.

 

stop 1280:- NO! Adesso non si può, non si può più comunicare, non ci si può toccare,
lontani tutti
ci si deve DISINFETTARE!-

E la scuola, quel paesaggio così ricco di cose, luoghi, contatti e relazioni ecco che diventa un pericolo! STOP.
:- Chiudere, pulire, disinfettare e adesso?

Adesso non ci rimane che guardare il paesaggio che abbiamo dentro, dentro di noi, nella nostra mente e nei nostri pensieri. A volte  troviamo un paesaggio ricco di cose, case, animali, musiche e relazioni, ma a volte no. Il nostro paesaggio è sfuocato e ci si sente confusi.-

mani aperte

Per un bambino la scuola è un paesaggio che muta da lezione in lezione offrendogli la possibilità di apprendimento. Per apprendere il bambino deve potersi  muovere liberamente e serenamente in questo paesaggio-scuola. Per avanzare nella vita occorre la giusta curiosità, la stessa che possiede un bambino piccolo quando inizia a scoprire le sue mani e quelle delle persone che lo circondano.

Ma come può fare adesso un bambino a relazionarsi con il prossimo, adesso che le sue mani non possono toccare liberamente. Come può fare a scoprire nuovi paesaggi, senza poter sentire liberamente e apprendere in modo sano?
Saranno gli altri sensi a dover prevalere.

Ma ecco che il mio concetto di altra scuola si è trasformato in scuola altra, molto diversa dal mio ideale di scuola. Una scuola a distanza. Causa forze maggiori siamo stati scaraventati in una nuova dimensione. Grazie alla tecnologia, che tanto scansavo e temevo, ho toccato con mano cosa significa poter comunicare regolarmente con gli scolari per stare loro vicina ed aiutarli ad apprendere e continuare a vivere la scuola, stando in famiglia. E così il paesaggio scuola si è trasformato, trasformando le case, le relazioni e le modalità di apprendimento. 

telescuola

Grazie a questa nuova esperienza però i bambini hanno potuto vivere nuove realtà. Hanno  conosciuto paesaggi diversi che hanno fatto loro scoprire nuove cose. Hanno scoperto nuove relazioni con i famigliari e tanto di loro hanno ritrovato una grande voglia di ritornare a scuola, quella fatta di relazioni vicine, dove ritrovare i propri compagni pieni di gioia, voglia di giocare e fantasia. Ed ecco che nuovi paesaggi appaiono piano all’orizzonte ed è subito voglia di ritornare a sentirsi e vedersi per potersi ancora toccare almeno con le parole, gli sguardi, i colori e la musica, per tornare a coccolare l’anima.

classe gruppo

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