Cassiere dal volto amico

Tra personaggi memorabili e oggetti nostagici, le bolle sono parte di noi

di Gina Grechi

fiat 127

Fiat 127

Mai affezionarsi alle cose! Era il motto del cuginone Amilcare che con questa pillola di saggezza voleva risparmiare ai parenti, inutili sofferenze.


…Così sono cresciuta con un profondo rispetto per gli oggetti, senza tuttavia esserne completamente dipendente.
Se scavo nei ricordi, però, bolle di nostalgia emergono in superficie, recando al loro interno immagini di GRANDI SEPARAZIONI. Ed eccomi a nove anni, alla finestra della mia cameretta, mentre saluto Edvige, la prima lavatrice di casa di cui io abbia ricordo. Sulle spalle dell'Ape del nonno Albino, percorre per l'ultima volta il viale sotto casa, mentre non riesco a trattenere una lacrima. La bolla relativa a Polda, 127 bordeaux che ogni venerdì, guidata dalla zia, ci scarrozzava a fare la spesa, mi colpisce come un fiume in piena. Fu rottamata nel lontano 1987, dopo esser stata affidata ad un insensibile carrozziere. Cerco di trattenere sul fondo della memoria la bolla numero tre, ma eccola esplodere dagli abissi del tempo, nutrita della visione di Ildebrandino di Soana. Era un piccolo e “plasticoso” scoiattolo portafortuna, in grado di farmi guadagnare bei voti in tutte le materie. Un triste giorno di Liceo finì nelle mani del mio compagno di banco “Volpe stordita” (davo soprannomi anche alle persone) e quindi del gelido professore di filosofia che lo ritirò per sempre.
Certi traumi infantili o adolescenziali, a cui fanno da colonna sonora i preziosi consigli del cugino assennato, hanno generato in me la necessità di creare legami con nomi dal volto umano, incontrati nella vita di tutti i giorni.

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Crema di nocciole senza latte vaccino

Ed eccomi preoccupata mentre un mercoledì mattina mi informano che la cassiera Sofia P. è stata trasferita in un altro supermercato. Proprio lei, che rendeva i miei acquisti meno colpevoli, sorridendo complice al viaggio della crema di nocciole verso il sacchetto della spesa.
Quale gioia immensa, poi, scoprire che il Bidello Flavio, presenza costante della mia quotidianità di scolara delle medie, circola ancora fra i corridoi della Scuola Vanoni, regalando anche a mio figlio il conforto di un volto amico, in un ambiente austero.
Non è meraviglioso concedersi una pausa di riflessione in compagnia del proprio libraio di fiducia che sa sempre leggere oltre le righe dei tuoi pensieri?
E come non citare Omar, il “piccolo macellaio” che porta il nome di un grande calciatore: insieme alle dodici fettine di lonza, ti regala ogni volta un saluto cordiale.

Posso fare a meno di Edvige, Polda e persino di Ildebrandino adesso che la mia esistenza è costellata di presenze sorridenti. Legami semplici, che non hanno bisogno di essere consolidati nel tempo e che la routine familiare rende indispensabili. Legami apparentemente deboli che, tuttavia, mi fanno alzare ogni giorno con il sorriso sulle labbra.

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