La ricchezza

L'alchimia della moneta

Come superare le illusioni da cammello zarathustriano

di Egidio Missarelli

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La scuola di atene, Raffaello, Musei vaticani

«La moneta è stata creata per facilitare gli scambi, ma l'interesse fa si che essa si riproduca da se stessa. Per questo motivo tale modo di arricchirsi è massimamente in conflitto con la legge naturale.» [Aristotele]

«L'estetica del lavoro è lo spettacolo della merce umana.» ZYG (Crescita zero)

Ormai da molto tempo mi chiedo come sia possibile che un 'addetto ai lavori' economici, educato nei migliori istituti di economia del mondo, capisca di economia meno del filosofo Aristotele, citato nel primo esergo. Procediamo per gradi e in poche battute; nell'Antropocrazia1 il tutto è sviluppato nei dettagli e qui non potrò dare che brevi spunti di riflessione elaborati personalmente, con tutti i limiti che questa operazione di estrema sintesi porta con sé.

Chi è il proprietario della Terra? La risposta logica (e qui Aristotele è maestro ancora oggi) è che appartiene a tutti gli esseri umani che nascono sul Pianeta. Per diritto di nascita, ogni essere umano dovrebbe (il condizionale non può essere escluso allo stato attuale del 'pensiero') disporre di un terreno coltivabile uguale alla divisione tra la superficie coltivabile di un determinato territorio e il numero di persone che lo abitano. È chiaro che ciò –  visto che non tutti potrebbero coltivarlo perché impegnati in occupazioni diverse o in nessuna occupazione, come i bambini ad esempio – si trasformerebbe nel reddito agrario che questo terreno produce e del quale per nascita ogni essere umano ha diritto. Tutta l'economia va ripensata sulla garanzia giuridica di questo aspetto fondamentale. Questo fattore decisivo va incontro a quanto Rudolf Steiner diceva in una conferenza del 1918: «Ebbene, come si può cambiare la situazione, se in realtà il denaro è soltanto uno strumento di potere? … se non si viene remunerati per il proprio lavoro, il denaro, come mezzo di potere, perde il suo valore per il lavoro. Non vi è altro mezzo contro l’abuso che viene fatto col denaro, se non strutturando la società in modo che nessuno possa essere remunerato per il suo lavoro, che il procacciamento dei mezzi di sussistenza sia attuato in tutt’altra maniera. In tal modo non si potrà mai far sì che qualcuno venga costretto, mediante il denaro, a lavorare».
Questo è il fondamento di ogni pensare economico!

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Rudolf Steiner

L'etimo della parola economiaci serve per una giusta comprensione e uno sviluppo ordinato dei pensieri. Economia è una parola che viene dal greco ed è composta da oikos, casa, e nomos, legge, tradotto letteralmente: “la legge della casa”. La casa comune è la Terra che l'uomo viene ad abitare e il nomosè l'insieme delle norme che servono per permanere e prosperare sulla stessa, possibilmente con quel grano salische il problema ecologico è lì a sottolinearne, oggi più che mai, la perdita. Abitare la Terra significa rispettare colei che ci dà la vita e ci nutre (Earth Overschoot Day 2019: il 29 luglio la Terra ha esaurito le sue risorse annuali), ma anche sapersi difendere dalle calamità naturali e trovare soluzioni adeguate per far fronte ai pericoli e alle paure di vario genere a cui siamo tutti soggetti (scarsità di cibo, malattie ecc.) per rendere la casa comune più sicura.

Il nomos della parola economia deriva dal verbo nemein che ha tre significati: possedere, dividere (distribuire) e coltivare. È esattamente ciò che è stato esposto all'inizio di questo articolo: l'uomo prende possesso della Terra, la sua 'casa comune', la divide e distribuisce equamente tra tutti gli esseri umani e si adopera a farla fruttificare.

faust di goetheAristotele ci orienta a riflettere sulla moneta e la scena del Faust II di Goethe, Atto primo, Palazzo imperiale, è inequivocabile: una festa di Carnevale (simile al clima canzonatorio e leggero delle Operette viennesi o parigine), una carnevalata, una mascherata, in cui Faust è mascherato da Pluto, dio della ricchezza, seguito da Mefistofele in veste di Avarizia. Il rimedio alla bancarotta dell'Impero viene escogitato da Mefistofele e consiste nell'invenzione della carta moneta garantita dall'oro del sottosuolo dell'Impero non ancora estratto (come non pensare agli accordi di Bretton Woods del 1971?). È un processo magico-alchemico: il piombo degli alchimisti diventa la carta, che si trasforma in oro (come sappiamo, dal 1971, e il Faust lo anticipa magistralmente, è solo carta senza copertura aurea o in minima parte). Va notato che la firma dell'Imperatore sulla carta moneta è stata estorta da Mefistofele la sera della festa, in cui l'Imperatore non era per nulla lucido al punto che, il mattino seguente, non si ricorda più di averla firmata. Questo particolare dell'incoscienza a dar corso legale alla carta moneta non va trascurato. Essere coscienti significa, a questo proposito, comprendere la necessità di applicare un'unica tassa proprio alla moneta, con l'eliminazione di tutte le altre (i prezzi delle merci non sarebbero così gravati da una moltitudine di tasse dirette e indirette e, a dir poco, dimezzerebbero). In questo modo, e solo in questo modo, la moneta diventa come qualsiasi altro prodotto naturale che col tempo diminuisce il suo valore fino a morire. Potremmo dire che la moneta andrebbe 'naturalizzata là dove invece, non solo non deperisce, ma nel tempo, attraverso i meccanismi degli interessi semplici e composti, aumenta il suo valore. È la stessa logica dell'avere a fine anno al posto di una carota non una carota decomposta, ma due carote: mefistofelicamente geniale!

water testa

Ritengo sia questa la vera rivoluzione (per i più sofisticati: evoluzione) della coscienza perché darebbe a tutti gli esseri umani la possibilità di esprimere e sviluppare i propri talenti (i talenti e le capacità umane sono la vera ricchezza) e farebbe uscire dalla spirale mortifera del potere che il denaro ha nell'acquistare il lavoro umano alla stregua di una merce. Cento anni fa sono state dette da Rudolf Steiner le parole seguenti, ma sembrano essere state pronunciate oggi, in ogni parte del mondo: «Ma senza considerare la realtà della vita vera, cioè che oggi il lavoro è merce e che il denaro attuale è solo un mezzo di potere che costringe al lavoro esseri umani, le nostre iniziative rimangono sterili in rapporto all'evoluzione necessaria dell'intera umanità nel presente. Questi due fattori della vita sociale non sono teorie economiche. Sono le cause reali dell'infelice condizione degli uomini nel presente».

Baudelaire scrisse nel poemetto Il giocatore generoso che la più grande astuzia del Diavolo consiste nel far credere al mondo che non esiste. Così può fare tutto ciò che vuole, senza che nessuno nemmeno si sogni di poter pensare a strategie di sublimazione.



1- Disciplina economico-sociale ispirata all'Antroposofia creata da Nicolò Giuseppe Bellía e oggi promossa magistralmente da Stefano Freddo.

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