L’evoluzione

editoriale | Il tempo dell’anima cosciente

di Gloria Ciapponi

achille grecia 1920

Achille, eroe leggendario della mitologia greca

«L’evoluzione è la legge della vita. Il numero è la legge dell’universo. L’unità è la legge di Dio».
Pitagora

«È molto probabile che una tappa decisiva nel misterioso processo dell’evoluzione dell’uomo sia rappresentata dal giorno in cui un essere, che stava esplorando con curiosità il suo ambiente, fermò la sua attenzione su se stesso».
Konrad Lorenz

«Rimasi sorpreso dell’uso e dell’abuso che si fa della parola evoluzione. Io non mi evolvo, sono. In arte non c’è né passato né futuro. L’arte che non è nel presente non sarà mai».
Pablo Picasso

«Il male dell’evoluzione umana non è che gli uomini non abbiano saggezza in loro, ma che non siano capaci di estrarla dalle profondità dell’anima».
Rudolf Steiner

 

Il Cielo di Michele Egidio MIssarelli Acquerello 2014

Il Cielo di Michele, Egidio MIssarelli, acquerello, 2014

Oggi viviamo una ben determinata epoca dell’evoluzione terrestre, ciò ha un significato importante se ci guardiamo indietro e capiamo che nelle varie epoche è naturalmente diversa la vita esteriore e quella interiore dell’uomo, diversa nel periodo paleoindiano, in quello paleopersiano, in quello egizio-caldaico e in quello greco-latino. E il mondo andava compreso allora come va compreso oggi attraverso le forze di ogni periodo e il loro progresso.

Il tempo attuale è quello dell’anima cosciente a cui siamo portati a inviare la nostra forza. Non siamo per esempio più così sensibili riguardo a tutto ciò che offre il corpo fisico, come accadeva agli antichi greci: noi ce ne serviamo in modo più elevato, mentre il Greco non riusciva nemmeno a vedere determinate sfumature di colore perché non era inserito nel proprio corpo fisico come noi lo siamo oggi. Non è un paradosso dedurre che siamo più coscienti perché siamo intimamente più congiunti col corpo fisico, ma contemporaneamente diventiamo più materialisti perché guardiamo più attentamente verso l’esterno. Capiamo anche dalla lettura degli scritti degli Antichi Greci che ci sono pervenuti, quanto loro vivessero ancora il distacco tra corpo fisico ed eterico, ma scopriamo anche di aver invece soffocato oggi la consapevolezza della perfezione proprio dell’eterico impedendoci di portarlo alla luce. Se lo facessimo saremmo molto più assennati e non passeremmo il tempo a lottare contro il nostro corpo fisico.

Ma se fossimo capaci di estrarre completamente la saggezza che già è in noi, il nostro progresso evolutivo sarebbe ultimato? E cosa comporterebbe? Forse è importante che qualcosa ci resti ignoto, anzi, è fondamentale che procediamo con lentezza - che comunque è relativa, ma sempre perfetta – in modo che l’evoluzione sia autentica e che ci permetta di comprendere senza scorciatoie. Intanto capiamo già che gli oggetti materiali che possediamo non hanno che un valore effimero, sono cioè destinati a un tempo terreno limitato e che certo non è il nostro rapporto con il materialismo che ci farà evolvere.

Il nostro mondo (lo chiamiamo spesso così) visto da un’altra dimensione (semplificata per gli scettici e i miopi) si conosce e si vede funesto quale è, mentre se invertiamo la prospettiva la visione dipenderebbe dal singolo soggetto e dall’evoluzione che ha raggiunto. Proprio per questo nell’esistenza terrena dovremmo aggiungere tutti degli ingredienti spirituali e degli ideali così da consentirle di avere un valore evolutivo autentico. Il sacrificio di chi compirà un percorso consapevole porterà al progresso e quindi a una nutriente saggezza universale che non può esistere senza lavoro, dolore e coraggio.

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